Lettera di un narcisista di John W. Howell

di John W. Howell

Quando ti dico che ti amo intendo dire che amo il modo in cui mi sento quando sono con te.

Amo me attraverso te.

Amo vedere me stesso attraverso i tuoi occhi.

Amo vedere me stesso coi miei occhi mentre immagino come appaio attraverso i tuoi occhi.

Amo avere una persona nuova alla quale raccontare le mie storie, esprimere le mie opinioni e condividere le mie profonde teorie e i miei pensieri sulle cose importanti della vita.

Amo sentire me stesso che dice queste cose perché immagino come suonano a te, e quanto tu sia affascinato/a da me.

Quando dico che ti amo, è perché amo avere qualcuno bello da sfoggiare, come un completo nuovo. Amo il modo in cui tu mi vesti.

Amo quello che riesco a sentire di me mentre tu sei con me.

Quando dico che ti amo, amo non essere da solo.

Amo non essere un albero che cade nella foresta.

Amo avere un pubblico personale full-time.

Quando dico che ti amo voglio dire che amo

essere il tuo mistero, il tuo enigma, essere ciò che tiene sveglio la notte, essere la tua ossessione.

Amo essere il tuo altare, il tuo oggetto sacro, la tua icona, il tuo miracolo.

Amo essere la tua risposta.

Amo essere l’oggetto del tuo sacrificio. Amo essere il tuo dolore.

Quando dico che ti amo voglio dire che amo essere il tuo sole, monopolizzare la tua orbita, essere il centro della tua gravita, riportarti sempre da me nonostante tu cerchi disperatamente di uscirne, schiacciandoti. Tenendoti in mio possesso.

Quando dico che ti amo voglio dire che amo respirare la tua aria, il tuo sangue, cibarmi dei tuoi sogni.

Amo essere la tua droga, il tuo pugnale, le tue ultime volontà.

Quando dico che ti amo voglio dire che amo la storia che posso raccontare alle mia prossima vittima circa la mia ex, di quanto stavamo bene, quanto il nostro amore fosse intenso, da favola, che coppia fossimo e in che modo tu, gradualmente, dolorosamente e senza alcuna spiegazione, pezzo dopo pezzo sia sparita.