E bastava una inutile carezza a capovolgere il mondo  (Alda Merini)

L’IMPORTANZA DELLE CAREZZE

Il tema delle carezze e’ un tema a me particolarmente caro poiché in esse veicolano tanti messaggi, tra i non detti, i detti, i sottointesi, la dolcezza, la comprensione, la necessita’ del pelle a pelle ed altro ancora…..sicuramente tanto altro ancora.

Allora inizio con delle frasi gettate cosi, per pensare e poi scriverò qualcosa inerente alla carezza stessa.

– Se non sai che fare delle tue mani, trasformale in carezze

– Questo e’ quello che mi sento quando mi accarezzi. Come milioni   

  di piccoli universi che nascono e muoiono nello spazio tra il dito e

  la mia pelle

– In una carezza, in un abbraccio, a volte c’e’ più sensualità che nel

  vero e proprio atto d’amore

– Le persone che sanno accarezzare sono quelle che amano di più.

  La carezza e’ il gesto d’amore più intenso di tutti

– La carezza e’ il ponte tra due abissi di solitudine. Perche’ il cielo e

  la terra passeranno, ma certe carezze non passeranno mai

– La carezza di una persona cara, il contatto con qualcosa di

  morbido culla il nostro dolore meglio di tutti i ragionamenti del

  mondo

– Un uomo si misura dalla gentilezza e non dalla forza. Più il suo

  sfiorarti e’ carezza, anche quando usa le parole, più sarà Uomo

– Che cosa e’ una carezza allora? E’ sentire l’amore che ti passa tra

  le dita

Questo gesto in estinzione, rivoluzionario, incompreso, persino dal vocabolario. Carezza: “Tenera dimostrazione di amorevolezza e di benevolenza un po’ leziosa che si fa lisciando con il palmo della mano. Esempio: far le carezze al gatto”. Va riscoperto il significato profonda della Carezza. Tocco della vita. Il Cristo ha resuscitato i morti con una carezza, c’e’ l’accoglienza. In una vera carezza c’e’ la cognizione del dolore dell’altro, perche’ reggere il voltaggio di una autentica carezza e’ difficile quanto un miracolo. E’ con una carezza che Maometto sposta la montagna e la morte si concilia con la vita.

SEPPUR LEGGERA,UNA CAREZZA HA LA FORZA DI RAGGIUNGERE L’ANIMA

La carezza e’ la prima forza di nutrimento che la madre da’ all’infante. Il bisogno di carezze dura tutta la vita, benché la forma delle carezze cambi e sembri diventare più sofisticata. Nella vita da adulti le carezze sono cosi importanti che per ottenerle si escogitano i sistemi più elaborati. A volte gli adolescenti devono ridursi a rubare le automobili o i motorini o a non rispettare i semafori per avere delle carezze e ciò dimostra che anche le carezze con il bastone sono meglio di niente.

La carezza e’ una qualsiasi azione che comporti il riconoscimento di una persona soddisfacendo cosi la fame di carezze, ciò dal punto di vista della funzione. In qualità di contenuto una “carezza” e’ un messaggio che ci indica l’essere OK o NON OK  dell’altra persona.

La persona passa da un bisogno estremo di molte carezze fisiche, per sopravvivere nell’eta’ infantile, ad un bisogno più vario di carezze, non solamente fisiche. Tutte hanno lo scopo di soddisfare la fame di riconoscimento, per cui un apprezzamento verbale ha per un adulto ha lo stesso significato di una carezza fisica per il lattante: ma anche l’adulto ha bisogno di carezze fisiche, spesso più incisive della vita sessuale all’interno dell’intimità di una coppia. Il corpo o il volto accarezzato e’ una manifestazione di contatto unica, particolare, sensuale e di grande scambio di emozioni e di non detti, spesso difficili da dire.

Da bambini richiediamo istintivamente carezze positive in vari modi. Se la nostra richiesta non ha successo allora ne inventiamo altri, per avere carezze, anche negative, che, pur dolorose, sono meglio di niente.

Nella vita adulta può succedere che chiediamo ancora carezze negative e ciò spiegherebbe alcuni comportamenti che appaiono autopunitivi.

Una carezza rinforza un comportamento. I comportamenti che da bambini piccoli hanno prodotto carezze tendono a essere ripetuti da adulti e ogni nuova carezza rinforza quel comportamento.

Le persone adulte continuano ad essere bisognosi di carezze, ripetono comportamenti per ricevere carezze e se non ve ne sono abbastanza di positive per esaudire il loro bisogno, cercheranno quelle negative. Per cui, chi ha deciso da bambino di cercare le carezze negative per non rischiare di rimanerne senza, può da adulto produrre comportamenti che appaiono autolesivi, per raccogliere proprio quelle carezze negative.

Alcune persone hanno difficolta’ a dare carezze positive, specie quelle fisiche ed in genere provengono da una famiglia avara di carezze positive.

Ciascuno di noi ha le sue preferenze per quanto riguarda il prendere le carezze, ed in genere si e’ abituati a ricevere le stesse carezze. E’ possibile che qualcuno pur volendo riceverne altre, raramente le ottiene, oppure e’ egli stesso che si nega quelle carezze che pur desidera, negando a se stesso il proprio bisogno ancora insoddisfatto.

Ogni persona ha come dire un suo quoziente di carezze preferite e carezze diverse vanno bene per persone diverse, dimostrandosi di bassa qualità o di alta qualità, a seconda della specifica persona.

Ogni volta che lo vogliamo possiamo dare una carezza. Non finiranno mai! Quando le vogliamo, le possiamo chiedere, se offerte prenderle. Possiamo anche rifiutare apertamente una carezza che non ci piace e dare carezze a noi stessi.

Il nostro bisogno di carezze e’ fondato sul bisogno di riconoscimento che e’ esso stesso una carezza, per cui i confini fra carezza buona-positiva e cattiva-negativa non sono netti, essendo la carezza in se stessa positiva, utile per l’individuo, rispondendo al bisogno di riconoscimento.

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