Ci si vergogna di provar vergogna

La vergogna puo’ essere intesa come una difesa che protegge il narcisismo fragile, ma anche come espressione del narcisismo ferito. La vergogna puo’ essere intesa come espressione di una particolare strutturazione difensiva, ” la vergogna paralizzante”, la vergogna di “fare brutta figura” in cui l’individuo non si espone mai, mettendosi al riparo, e provandola raramente. Oppure la “vergogna intrapsichica” dove l’individuo si vergogna, ma controlla l’emozione e reagisce positivamente: si tratta di una vergogna anticipatrice che serve per controllare ed evitare le situazioni che possono minacciare il narcisismo fragile ed essere minacciose per l’intregrita’ del se’.

Ciascuno di noi ha provato il disagio e il turbamento di questa emozione, intensamente dolorosa, complessa e multifocale,ma alleata come modulatore delle nostre azioni.

Oggi e’ un sentimento che va sempre piu’ trasformandosi: apparentemente silente non potra’ mai scomparire, percio’ riaffora sotto mille forme.

La vergogna quindi  e’ l’altra parte della medaglia del narcisismo, ed ecco perche’ puo’ insorgere nelle relazioni affettive, o qualora si voglia  parlare in pubblico, o esporci in qualsivoglia modo: essa genera il timore di non essere all’altezza della situazione, proprio a causa di un narcisismo fragile e di una conseguente bassa autostima.

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